Oloturia del Mediterraneo

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Oloturia Sea Cucumbers intotheblue.it

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Le Oloturie sono echinodermi appartenenti alla classe Oloturoidi. Sono molto diffuse nel Mar Mediterraneo e vivono nei fondali misti di sabbia e roccia ma anche nei fondali fangosi. Le possiamo trovare da pochi centimetri di profondità sino a profondità importanti.

Il corpo di forma allungata fa somigliare questo animale ad un “cetriolo”; ad una delle estremità troviamo l’apparato boccale e nell’altra troviamo l’ultima parte dell’intestino cioè la cloaca.

Nella faccia inferiore sono presenti piccoli peduncoli che ne permettono il lento movimento sul fondale.

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Le Oloturie si cibano di microorganismi animali e vegetali che catturano ingoiando la sabbia, il fango o i sassolini che trovano sul fondo assorbendone il materiale organico ed espellendo il resto del materiale ingoiato.

Le Oloturie del Mediterraneo hanno una lunghezza che difficilmente supera i 30-35 cm. Cosa particolare la loro capacità di rigenerarsi; infatti se vengono divise in due o tre parti ognuna di esse è in grado di ricomporre l’intero animale con tutte le sue caratteristiche.

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Gli echinodermi hanno, all’interno del corpo, un solo sistema di canali acquiferi, che servono loro per respirare, per catturare la preda e per la locomozione. L’acqua , entrando attraverso una piastra forata passa attraverso un complicato sistema di canali connesso con piccoli pedicelli ambulacrali. Ogni pedicello si allarga a formare una piccola sacca o ampolla, mentre all’estremità termina con una ventosa. Siccome l’acqua viene forzata dentro e fuori il pedicello, questo alternativamente aderisce al terreno quando è gonfio d’acqua e se ne distacca quando si contrae. Ogni animale possiede centinaia di pedicelli ambulacrali, che escono attraverso minuscoli fori del dermascheletro. Quando gli echinodermi si spostano su un fondo sabbioso, i pedicelli ambulacrali non funzionano; perché le ventose possano entrare in azione, occorre che l’animale si muova su un fondo duro, ad esempio roccioso. Le stelle di mare si servono delle ventose anche per aprire le conchiglie dei molluschi. Gli echinodermi sono animali sprovvisti di occhi ma ugualmente capaci di recepire i segnali luminosi. Le estremità dei pedicelli ambulacrali rappresentano infatti anche la sede su cui sono disposte le cellule fotorecettrici che cooperano in maniera sinergica e funzionano nel complesso come un unico grande occhio

(tratto da Wikipedia)

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Fanino Cirivasi Fanino Cirivasi ha scritto / wrote 224 articoli / Posts.
Questo articolo è stato scritto il / This article was written on 10/01/2018
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