Il Riccio di Prateria (Sphaerechinus granularis, Lamarck,1816) è un riccio di mare della famiglia Toxopneustdae. È l’unica specie nota del genere Sphaerechinus. I ricci fanno parte degli echinodermi, classe Echinoidi. Hanno, in genere, corpo sferoidale protetto da un endoscheletro formato da piastre calcaree munite di aculei mobili; diviso in 10 settori meridiani: 5 con aculei che hanno funzioni di appoggio e 5 con aculei che hanno funzioni ambulacrali. Esistono varie specie di ricci che a partire dalla superficie del mare possiamo trovare a diverse profondità, secondo alcuni studiosi sino a 500 metri.
I ricci di mare che tutti conosciamo sono quelli che troviamo in superficie o nei primi metri di profondità, sono presenti in tutto il Mediterraneo nelle aree rocciose e spesso ce ne ricordiamo per la brutta avventura di averli calpestati. Nella parte inferiore del riccio, che è rivolta verso il basso, troviamo al centro la bocca che presenta 5 denti, della lanterna di Aristotele, preposti alla masticazione. In questa zona sono presenti minuscoli tubicini retrattili, con all’estremità una ventosa, che hanno il compito sia di fissarsi al fondale sia di muoversi. La parte rivolta verso l’alto contiene al centro il foro anale. All’interno vi si trova un complesso sistema acquifero al cui interno si irraggia l’acqua prelevata dall’esterno necessaria per la respirazione e per la locomozione. Il riccio si nutre normalmente di alghe presenti sugli scogli, di animaletti presenti nelle alghe ma possono anche catturare piccoli vermi o molluschi ed ha una durata di vita di 5-6 anni.
I ricci possono avere diverse colorazioni ma al contrario di quanto spesso siamo portati a credere tale colorazione non è dovuta alla diversità del sesso ma alla diversità delle specie; ad esempio il riccio nero “Arbacia lixula” viene considerata il riccio maschio e il riccio viola “Paracentranthus lividus” il riccio femmina. Infatti non vi sono elementi di differenza tra il maschio e la femmina all’interno della stessa specie. La riproduzione avviene senza accoppiamento in quanto i maschi e le femmine producono gli spermatozoi e le uova contemporaneamente liberandole in mare dove vengono fecondate. L’apparato riproduttore è formato da cinque gonadi che quando sono mature presentano un colore aranciato, giallastro; sono queste le parti che vengono prelevate per essere consumate dagli amanti di piatti tipici a base di uova di riccio. il riccio di prateria
I ricci inoltre sono un importante indicatore dello stato di salute e di inquinamento del mare perché vivono e si riproducono, in modo ottimale, in acque pulite. Il periodo di maggiore riproduzione coincide con il periodo estivo e vi è una normativa comunitaria che ne vieta la pesca tra Maggio e Giugno; ma le varie Regioni con proprie normative possono ampliare il periodo in cui la pesca è proibita. Quando lo si può pescare i pescatori professionisti possono pescare sino a 1000 ricci al giorno mentre i comuni cittadini non possono prelevarne più di 50 al giorno. Le multe per il mancato rispetto di tali normative sono molto alte e comunque variano da Regione a Regione.