L’alga Ventaglio di mare Flabellia petiolata è una alga verde appartenente alla famiglia delle Udoteaceae. Come tutte le alghe verdi deve la sua colorazione al fatto che questa udotea contiene clorofilla e quindi sviluppa la fotosintesi. È diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo alle isole Canarie e Capo Verde ad una profondità compresa tra i 10 ed i 60 metri; il video che vi presento è stato realizzato ad oltre 50 metri di profondità e mette in evidenza un bellissimo tappeto di questa importante alga che cresce nei substrati coralligeni del sublitorale spesso in associazione con altre alghe.
Le alghe afferiscono ad un raggruppamento rappresentato da organismi di struttura vegetale autrofi, unicellulari o pluricellulari, che producono energia chimica per fotosintesi, generando ossigeno e che non presentano una differenziazione in tessuti veri e propri. Nel corso del tempo, e nell’evoluzione della sistematizzazione scientifica dei viventi, all’interno di questo raggruppamento si sono venuti a trovare differenti gruppi sistematici aventi caratteristiche congruenti come la struttura molto semplice e non differenziata in tessuti e molto spesso la capacità fotosintetica. Le sole alghe verdi o clorofite, insieme alle embriofite, o piante terrestri, costituiscono il clade delle piante verdi, o viridiplantae.
Non tutte le alghe utilizzano per la fotosintesi la clorofilla a. cioè quella che assorbe la luce blu-violetta o rossa. Esse sono un gruppo molto vasto e diversificato di organismi autotrofi semplici, unicellulari e pluricellulari, come i kelp giganti che crescono fino a 65 metri di lunghezza. La maggior parte sono fotosintetici come le piante, e “semplici” perché non hanno la cellula tipica delle piante terrestri e non si trovano strutture tissutali distinte. Le alghe presentano una vasta gamma di strategie riproduttive, dal più semplice, la divisione cellulare asessuata a forme complesse di riproduzione sessuale.
Le alghe non hanno le varie strutture che caratterizzano le piante terrestri, come le foglioline (fillidi) delle briofiti, i rizoidi delle piante non vascolari e le radici, foglie e altri organi che si trovano nelle tracheofite. Molti gruppi sono fototrofi, anche se alcuni contengono membri che sono mixotrofici. Alcune specie unicellulari dipendono interamente da fonti di energia differenti dalla luce e hanno un limitato o nessun apparato fotosintetico. Quasi tutte le alghe hanno un apparato fotosintetico in definitiva derivato dai cianobatteri, e producono ossigeno come sottoprodotto della fotosintesi.
Le alghe possono essere utilizzate come organismo indicatore per monitorare l’inquinamento nei vari sistemi acquatici. In molti casi, il metabolismo delle alghe è sensibile a vari inquinanti. A causa di ciò la composizione delle specie delle popolazioni di alghe può cambiare in presenza di inquinanti chimici. Per rilevare questi cambiamenti le alghe possono essere campionate dall’ambiente e mantenute nei laboratori con relativa facilità.
(tratto da Wikipedia)