Il Melania era un cargo costiero che trasportava merci ed altro tra le isole dell’ Arcipelago Toscano e Livorno.
Si trova a poca distanza dalla costa al largo di Vada (nella zona delle bellissime “Secche di Vada“) e come si vede dalle immagini e dal video a profondità abbastanza accessibili anche in apnea, si va da un fondale di 6 metri della parte più alta della prua a massimo 12/15 metri di profondità della parte più bassa.
La nave è spezzata in tre punti: la prua adagiata su un fianco, la parte più grande della nave appoggiata sul fondale quasi come se fosse in assetto di navigazione e la poppa praticamente rovesciata.
Freediving on Melania wreck Apnea sul relitto Melania intotheblue.it
Praticamente dal giorno del naufragio il 9 febbraio del 1970 a causa di una tempesta ad oggi, non c’è rimasto granchè di intatto. Come tutti i relitti sta collassando piano piano su se stesso e la scarsa profondità del fondale e le frequenti mareggiate a cui è sottoposto ne causano il lento e inesorabile disfacimento.
Tuttavia rimane sempre un bel relitto da esplorare con le bombole e con un po’ di allenamento anche in apnea. Con l’acqua chiara si riesce a vedere bene l’intera lunghezza della nave dalla superficie e con una decina di tuffi si riesce praticamente a vederlo quasi tutto.
Si riescono a notare anche alcune caratteristiche come il doppio scafo, la forma slanciata della poppa, l’alloggiamento del timone e dell’asse dell’elica, l’argano salpa ancore, e un bel po’ di boccaporti all’interno dei quali trovano rifugio i pesci classici dei relitti come occhiate saraghi e castagnole.
Dalle informazioni trovate sul web risulta:
“Il battello era un piccolo cargo costiero in acciaio di 53,3 metri di lunghezza, 8,5 metri di larghezza, 3,4 metri di altezza e con una stazza lorda di 499 tonnellate, che percorreva la costa livornese trasportando merci e liquidi tra le isole e il capoluogo toscano.
Era stata varata nel lontano 1938 in Olanda, presso i cantieri E.J. Smit & Zoons (Sons, figli), una società costruttrice nata nel 1785 e attiva ancora oggi, mentre il motore diesel era stato fabbricato in Germania e i suoi 94 cavalli di potenza riuscivano a farle raggiungere i 9,5 nodi di velocità massima. Il suo nome originario era “MV Marali” ed era stata acquistata dalla compagnia armatrice inglese M. Porn.
Nel 1939 fu poi venduta alla Coast Lines Ltd di Liverpool, che le cambiò il nome in “MV Suffolk Coast” e la utilizzò per dodici anni, fino a quando fu acquisita dalla Tyne-Tees Steam Shipping Co. Ltd di Newcastle upon Tyne, che ne rimase proprietaria fino al 1963. In quell’anno vi fu l’ultimo passaggio di proprietà e cambio di nome: fu comprata da una società savonese, la Melloni L.G., che la rinominò “MV Melania”. “
La storia di “Melania”, il relitto dimenticato nella Costa degli Etruschi
https://www.relitti.it/relitti/generale/relitto.asp?IDRelitto=219&relitto=MELANIA
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