Trovare una stella marina è una delle prime esperienze che un sub possa fare, specialmente la Stella marina rossa (Red starfish in inglese) – Echinaster sepositus – una delle tante specie tra le più comuni nel Mar Mediterraneo.
Si tratta di uno degli incontri che si fanno alle prime esperienze, ma anche i sub più esperti trovano sempre affascinante questa specie di echinoderma. Tuttavia quando si incontrano bisogna avere alcune accortezze per evitare di creare danni a queste splendide stelle marine. Sicuramente prenderle in mano con una certa cura, maneggiarle e rimuoverle forzatamente dal substrato su cui si trovano può comportare un danneggiamento dei pedicelli ambulacrali, quel sistema di “piccole ventose”, porzione terminale del sistema acquifero. che permette loro il movimento.
Evitare di spostarle troppo, in termini di profondità a cui si sono trovate, cioè portarle dalla zona dove le abbiamo incontrata ad una profondità inferiore ad esempio; ma soprattutto evitare assolutamente di toglierle fuori dall’acqua, questo potrebbe portare l’animale a subire una embolia che potrebbe danneggiarlo o farlo morire. Sebbene l’embolia non sia la principale causa di morte, bisogna ricordare che tale comportamento causa loro un forte stress, soprattutto se ad essere portate fuori dall’acqua sono specie rinvenute a diversi metri di profondità.
https://it.wikipedia.org/wiki/Echinaster_sepositus
https://www.biopills.net/stelle-marine-muoiono-fuori-dallacqua/
La stella marina rossa (Echinaster sepositus) è un echinoderma della famiglia Echinasteridae, molto comune nel Mar Mediterraneo. Si presenta con una tipica colorazione rosso brillante, più scura sul dorso e più chiara inferiormente. Ha cinque braccia di lunghezza uguale, caratterizzate da piccole depressioni. La dimensione in genere è intorno ai 20 cm. Ma può raggiungere una dimensione massima di 30 centimetri.
Comune in tutto il Mar Mediterraneo fino a 200 metri di profondità, la si può trovare sia lungo la superficie di rocce che tra praterie di posidonie, comunque non a temperatura superiore ai 22° C. Essendo una stella marina molto diffusa è facile incontrarla durante le immersioni subacquee e si presta bene per essere ammirata e fotografata.
Gli echinodermi hanno, all’interno del corpo, un solo sistema di canali acquiferi, che servono loro per respirare, per catturare la preda e per la locomozione. L’acqua , entrando attraverso una piastra forata passa attraverso un complicato sistema di canali connesso con piccoli pedicelli ambulacrali. Ogni pedicello si allarga a formare una piccola sacca o ampolla, mentre all’estremità termina con una ventosa. Siccome l’acqua viene forzata dentro e fuori il pedicello, questo alternativamente aderisce al terreno quando è gonfio d’acqua e se ne distacca quando si contrae. Ogni animale possiede centinaia di pedicelli ambulacrali, che escono attraverso minuscoli fori del dermascheletro.
Quando gli echinodermi si spostano su un fondo sabbioso, i pedicelli ambulacrali non funzionano; perché le ventose possano entrare in azione, occorre che l’animale si muova su un fondo duro, ad esempio roccioso. Le stelle di mare si servono delle ventose anche per aprire le conchiglie dei molluschi. Gli echinodermi sono animali sprovvisti di occhi ma ugualmente capaci di recepire i segnali luminosi. Le estremità dei pedicelli ambulacrali rappresentano infatti anche la sede su cui sono disposte le cellule fotorecettrici che cooperano in maniera sinergica e funzionano nel complesso come un unico grande occhio.
https://en.wikipedia.org/wiki/Echinaster_sepositus
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