La bellezza del mondo sommerso è che la distribuzione della vita e delle varie specie è distribuita a 360° lungo tutta la colonna dell’ acqua, anche se in modo non proprio uniforme. I biologi marini suddividono la vita marina in tre macrocategorie in base a dove vivono e come si muovono, o per meglio dire in tre biologiche marine: Plancton, Necton e Benthos.
Il necton è l’insieme di tutti gli organismi definiti ”nuotatori”, in grado cioè di spostarsi autonomamente e di vincere in modo efficace i moti del mare, come le onde e le correnti. Il benthos (dal greco “profondo”) include tutti quegli organismi, animali e vegetali, la cui vita è legata al fondale, cioè che in qualche modo contraggono rapporti con esso. Al plancton appartengono gli organismi che galleggiano nell’acqua e che si lasciano trasportare dalle correnti e dal moto ondoso. Tuttavia esistono casi nei quali la divisione tra queste tre categorie non è così netta.
Quindi quando ci immergiamo nel blu dobbiamo considerare che la vita marina può essere presente ovunque non solo sul fondale che noi andiamo ad esplorare nella maggior parte delle immersioni. Questo è proprio il caso di quelli che chiamiamo i “vagabondi del mare“, cioè quelle specie plantoniche (Plancton in greco antico significa “errante”, “vagabondo”), cioè trasportato dalle correnti marine, come: gamberetti, pesci allo stato larvale, lumache in grado di fluttuare, larve di ricci marini e di granchi, meduse.
Nel video siamo nella fase di discesa di un immersione su un fondale di circa 48 metri di profondità, ed a metà della discesa cioè a circa 20 metri di profondità abbiamo incontrato un esemplare isolato di Pelagia noctiluca, la famigerata per le dolorose irritazioni che provoca, medusa viola o medusa luminosa. Ricordiamo che questa medusa è una specie pelagica, che nel periodo primaverile, estivo e autunnale si avvicina alla costa, trasportata dalle correnti marine.
La medusa luminosa (Pelagia noctiluca), è una medusa della famiglia Pelagiidae.
Distribuzione e habitat
È comune nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale fino al Mare del Nord; è stata citata nelle cronache per la sua abbondanza nei nostri mari in alcuni periodi e per le dolorose irritazioni che provoca se sfiorata.
Descrizione
Ombrello marrone-rosato o rosa-violetto di circa 10 centimetri di diametro, traslucido, composto da 16 lobi da cui partono 8 lunghi tentacoli retrattili, molto urticanti e semi-trasparenti, che partono dai bordi e si possono estendere fino a 2 metri. Le braccia orali, dello stesso colore dell’ombrello, sono lunghe fino a circa 30 centimetri. L’attribuzione del genere noctiluca (dal latino) in quanto emette dei bagliori (bioluminescenza) di luce verdastri, visibili soprattutto di notte.
Biologia Alimentazione
Si nutre di plancton e di piccoli pesci che cattura tramite i tentacoli dotati di urticanti nematocisti.
Riproduzione
La P. noctiluca è una delle meduse che non attraversano lo stadio polipoide durante la maturazione. Gli adulti sono a sessi separati: la femmina depone le uova nel mare, che vengono fecondate dagli spermatozoi dei maschi. Dallo zigote nasce la planula, una larva dotata di ciglia per il movimento e che si disperde a livello planctonico. Non attraversa però lo stadio di scifistoma, ancorandosi al terreno, ma si divide direttamente in efira, una giovane medusa che poi crescerà a formare la medusa adulta.
https://it.wikipedia.org/wiki/Pelagia_noctiluca
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