Il Ghiozzo leopardo, Thorogobius ephippiatus, è un pesce schivo e timido ed è considerata una specie rara da incontrare per i subacquei. Noi lo troviamo abbastanza spesso nei fondali di coralligeno che variano da 38 ai 42 metri di profondità come in questo caso.
Probabilmente viene considerato raro perché vive in anfratti e buche abbastanza inaccessibili alle telecamere e quindi è proprio difficile da vedere.
Il ghiozzo leopardo (Thorogobius ephippiatus) è un pesce di mare appartenente alla famiglia Gobiidae.
Distribuzione e habitat
È diffuso nel mar Mediterraneo occidentale e sulle coste atlantiche europee tra le Canarie e le Isole Britanniche.
Si rinviene soprattutto nelle grotte e nei crepacci dei fondi duri tra i 5 ed i 40 m di fondale.
Descrizione
Ha una forma da gobide abbastanza tipico, quello che differenzia questa specie dalle altre è la presenza di macchie rotonde su tutto il corpo. Queste macchie sono in genere rosse sul capo e scure (talvolta nere) sul corpo. Il colore di fondo è grigio.
Non supera, di solito, i 10 cm di lunghezza.
Alimentazione
Si ciba di piccoli invertebrati.
Biologia
È una specie sospettosissima e difficilissima da catturare e da osservare dato che si intana appena ci si avvicina. Probabilmente per questo motivo veniva fino a pochi anni fa considerata una specie rarissima, cosa non vera.
https://it.wikipedia.org/wiki/Thorogobius_ephippiatus
Come sempre su intotheblue.it cerchiamo di documentare le specie marine che incontriamo ma anche la condizione del nostro mare e dei nostri ecosistemi. Come si vede dal video la mucillagine è ormai diventata una costante nelle nostre immersioni, questo ci deve allarmare perchè conferma il fatto che la temperatura annuale media del Mar Mediterraneo sta aumentando ogni anno.
Nell’estate 2024 i nostri computer spesso hanno registrato temperature di 30 e 31° in superficie entro i primi dieci metri. A circa 40 metri di profondità molto spesso la temperatura dell’ acqua supera i 20° e oltre. Queste condizioni probabilmente non si fermeranno nei prossimi anni e la probabilità di cambiamenti radicali e permanenti nel nostro mare è ormai inevitabile, non ci resta ormai che monitorare e sperare che una coscienza comune e globale si svegli!
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