Spugna Barile - Xestospongia muta

La spugna Barile ( Xestospongia muta ) è la più grande specie di spugna che cresce sulle barriere coralline dei Caraibi. È comune a profondità superiori a 10 metri  fino a 120 metri e può raggiungere un diametro di 1,8 metri. È tipicamente di colore da rosso bruno a grigio bruno, con una consistenza dura o sassosa.  La spugna barile è considerata la “Sequoia della barriera corallina” per via delle sue dimensioni e durata della vita stimata da centinaia a mille o più anni. spugna barile gigante intotheblue.it

La spugna Barile - The giant Barrel sponge - Xestospongia muta - intotheblue.it

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I Poriferi o spugne sono animali sessili, cioè vivono attaccati sulle rocce dei fondali marini o sugli scogli. Essi formano il gruppo degli animali più primitivi e presentano una scarsa specializzazione cellulare. Il loro corpo, dalle forme più varie, è formato da tre strati: lo strato esterno funge da rivestimento ed è costituito da cellule appiattite dette pinacociti, quello intermedio contiene delle strutture di sostegno, dette spicole e infine quello interno delimita una cavità ed è formato da cellule dette coanociti. La struttura base delle spugne è un sacco, chiamato spongocele, con un’apertura principale, l’osculo, e numerosi pori nella parete. La parete è formata da due strati cellulari: il coanoderma e il pinacoderma.

Le spugne sono, come gli altri metazoi, pluricellulari, eterotrofe, non possiedono parete cellulare e producono spermatozoi e ovocellule. A differenza di altri animali, non hanno veri tessuti e organi, e, generalmente, non hanno simmetria somatica. Le forme dei loro corpi sono adattate per la massima efficienza del flusso di acqua attraverso la cavità centrale, dove deposita nutrienti, ed esce attraverso un foro chiamato osculum. Gli scheletri interni sono di spongina e / o formati da spicole di carbonato di calcio o silice. Tutte le spugne sono animali acquatici, in maggioranza marini e sessili e colonizzano ambienti che vanno dalle zone di marea alle profondità superiori a 8000 m.

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Quasi tutte le spugne posseggono una struttura scheletrica, l’endoscheletro, formato da spicole calcaree o silicee, o fibre proteiche (spongina) prodotte rispettivamente dagli scleroblasti (o sclerociti) e dagli spongoblasti, o (spongociti). La respirazione avviene attraverso le cellule, il ricambio continuo di acqua permette una continua ossigenazione dell’ambiente detta “respirazione cutanea”. Mancano di un sistema nervoso. spugna barile gigante intotheblue.it

Sono filtratori e si nutrono di piccoli organismi e particelle organiche che fluttuano sospese nell’acqua. Le spugne sono ermafroditi insufficienti. La riproduzione sessuale avviene tramite la trasformazione delle cellule coanociti, in spermi e/o uova. Gli spermi, liberi nell’acqua, verranno catturati da un altro individuo, tramite i coanociti che condurranno lo spermatozoo all’uovo. Questo tipo di riproduzione avviene solamente nel periodo primavera-autunno, a differenza della riproduzione asessuale. La riproduzione asessuale avviene tramite la formazione di gemme, gemmule e propaguli. Le gemme si formano all’esterno del porifero, esse sono delle vere e proprie spugne in miniatura che staccandosi dalla “spugna madre” formano un nuovo individuo. Le gemmule invece si formano all’interno del porifero, esse sono composte internamente dagli archeociti, ed esternamente da particolari spicole che prendono il nome di anfidischi. La gemmula presenta un’apertura, il micropilo, dal quale fuoriusciranno gli archeociti una volta trovato un ambiente favorevole, che daranno origine ad un nuovo individuo.

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Una caratteristica dei Poriferi è la capacità di disgregazione-riaggregazione: se, ad esempio, una spugna viene disgregata con un setaccio si assiste ad una ricostruzione generale dell’organismo da parte degli amebociti. In natura questa capacità permette a questi semplici animali di dividersi in più individui e colonizzare maggiormente il substrato.

Il phylum Porifera è composto quasi esclusivamente da specie acquatiche filtratrici, bentoniche e sessili (vivono ancorate al substrato), in prevalenza marine, diffuse in tutti i fondali, dai tropici ai poli, fino a profondità abissali. Le spugne d’acqua dolce, rappresentate dalla famiglia Spongillidae (Demospongie), abitano i fiumi ed i laghi di tutti i continenti (escluso l’Antartide). I Poriferi possono avere vita solitaria o costituire dense colonie che, come accade con le madrepore, diventano importanti habitat per comunità animali e vegetali. Infatti, le loro cavità possono ospitare numerosi organismi simbionti (come piccoli crostacei, alghe unicellulari, cianobatteri, funghi.

Una curiosa associazione mutualistica è quella che si instaura tra alcune specie di paguro e la spugna Suberites domuncula, che si accresce sulla conchiglia di gasteropode utilizzata come protezione dal paguro; in questo modo la spugna trae vantaggio ottenendo mobilità dal crostaceo ed evitando così di riempirsi di sedimento, mentre il paguro evita di essere predato grazie allo sgradevole gusto e odore del porifero. Inoltre la Suberites domuncula si accresce attorno al nicchio ed al paguro consentendogli di vivere tutta la vita all’interno della stessa conchiglia, evitando così di esporre l’addome molle ai predatori durante il cambio di conchiglia, inevitabile per chi non si avvale di tale mutualismo.

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I Crostacei del genere Spongicola vivono come commensali all’interno di Ialospongie ma, una volta cresciuti, rimangono intrappolati nella cavità della spugna che, in genere, ne ospita una coppia, costretta così a rimanere “fedele” per tutta la vita. Le spugne fanno parte della dieta di molti organismi marini (Pesci, Anellidi, Molluschi, Echinodermi, ecc.). spugna barile gigante intotheblue.it

(articolo tratto da Wikipedia)

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