Giovane Pinna Nobilis
Durante una delle immersioni subacquee ho incontrato una Giovane Pinna nobilis; comunemente nota come nacchera, pinna comune, cozza penna o stura, è il più grande bivalve presente nel Mar Mediterraneo. Può raggiungere un metro di lunghezza. La sua raccolta è vietata perché è una specie soggetta a tutela. In ogni caso, pur essendo edule, trattandosi di un mollusco filtratore, è estremamente rischioso mangiarlo in quanto accumula assorbendoli dal mare grandi quantità di inquinanti e patogeni. La possiamo trovare spesso situata in mezzo alle praterie di Posidonia oceanica, da pochi metri fino a 40 di profondità. È un organismo sessile che vive fissato con la parte appuntita della sua conchiglia triangolare nella sabbia o nella roccia.

Per nutrirsi e respirare pompa l’acqua nella cavità del mantello mediante un sifone inalante e poi la emette attraverso uno esalante. Le valve hanno il margine posteriore arrotondato e presentano una ventina di coste radiali con scaglie a forma di canali. Il colore è bruno con scaglie più chiare; l’interno è bruno e lucente con la parte anteriore madreperlacea. Possono vivere più di 20 anni e raggiungere un metro di lunghezza, ma la dimensione media della conchiglia di un esemplare adulto è intorno ai 65 cm. Ha uno sviluppo abbastanza rapido nei primi anni di vita, in media di 10 cm per anno; raggiunta la maturità sessuale, intorno ai 40 cm, l’accrescimento rallenta e si assesta su circa 10 cm ogni 3 anni. La Lista rossa IUCN classifica Pinna nobilis come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered).

È una specie minacciata dalla raccolta per il collezionismo. Durante il 2018 si sono registrati in tutto il Mar Mediterraneo eventi di mortalità di massa (MME, mass mortality event) di Pinna nobilis dovuti al protozoo parassita Haplosporidium pinnae che dove presente ha sterminato circa il 95% delle popolazioni preesistenti, aumentando esponenzialmente il rischio di estinzione. È stato avviato un progetto di citizen science rivolto a cittadini per la ricerca di eventuali individui della specie ancora vivi. È inserita negli allegati della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) dell’Unione europea e nei successivi aggiornamenti Direttiva 2006/105/CE, elencata nell’Allegato IV – Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa e perciò ne è vietata la raccolta se non per scopi scientifici.
(tratto da Wikipedia)









Devi effettuare l'accesso per postare un commento.