La Murena del Mediterraneo
La Murena del mediterraneo (Muraena Helena), nonostante l’apparenza poco rassicurante, è un animale piuttosto timido e se disturbato tende a fuggire all’interno della tana o tra gli scogli circostanti del Mar Mediterraneo; tuttavia può attaccare anche senza essere provocata a causa della sua territorialità. È particolarmente rischiosa l’abitudine di certi subacquei di offrire cibo alle murene con le mani. Il morso della murena è molto doloroso ma non è certo se siano presenti tossine nella saliva. Tossine in grado di provocare l’emolisi sono invece certamente presenti nel sangue della murena e di numerosi altri anguilliformi come l’anguilla e il grongo. Queste tossine, di natura proteica, sono attive solo se introdotte nel circolo sanguigno dell’uomo mentre sono innocue per ingestione. Vengono comunque inattivate dalla cottura.

Come tutti gli anguilliformi la murena presenta corpo serpentiforme e pinna dorsale, caudale e anale unite in una pinna mediana continua. Il corpo è piuttosto massiccio e relativamente compresso ai lati per tutta la sua lunghezza, la sezione del corpo è ovale e non rotondeggiante come, ad esempio, nell’anguilla. Gli occhi sono abbastanza piccoli; la bocca è molto ampia e armata di denti lunghi e appuntiti rivolti all’indietro. La narice posteriore è dotata di un tubulo ed è situata davanti all’occhio. L’apertura branchiale è piccola, rotondeggiante, situata appena dietro la testa. La pinna dorsale inizia subito dietro agli occhi; la pinna anale ha la sua origine leggermente più indietro della metà del corpo. In questa specie sono assenti le pinne ventrali (come in tutti gli anguilliformi) e le pinne pettorali. Il colore di fondo è bruno scuro o quasi nero completamente cosparso di macchie giallastre di forma, numero e dimensioni estremamente variabili. La taglia massima è di 150 cm, la misura più comune è di circa 80 cm

La Murena del mediterraneo è particolarmente apprezzata in cucina per le sue carni pregiate e raffinate. Tale apprezzamento risale addirittura all’antichità tanto che i romani avevano provveduto alla realizzazione di apposite vasche per l’allevamento chiamate “murenari” che solo le famiglie più facoltose potevano permettersi a causa dei costi di realizzazione e di manutenzione. Circolano sul conto di questo animale dall’aspetto inquietante alcune leggende sinistre e del tutto irreali come, ad esempio, che nell’Antica Roma, dove le murene erano tra i pesci più apprezzati, i vivai di questi pesci venissero alimentati con carne umana.






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