Pesce Chirurgo pentastriato
Il Pesce Chirurgo pentastriato, Acanthurus triostegus, è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Acanthuridae. L’areale della specie comprende l’intero Indo-Pacifico tropicale. Si trova a nord fino al Giappone meridionale e a sud fino alle Kermadec. È uno dei pochi pesci indopacifici a raggiungere le coste americane del Pacifico. Specie costiera vive sia nelle lagune degli atolli che lungo le pareti esterne delle barriere coralline ed è facile trovarlo anche nei pressi di foci fluviali o nei porti. Frequenta soprattutto aree ricche di alghe e con fondali duri. I giovani sono comuni nelle pozze di marea. Il range batimetrico in cui si può incontrare va da 0 a 90 metri.

Questa specie, come gli altri Acanthurus, ha corpo ovale, compresso lateralmente, e bocca piccola; sul peduncolo caudale è presente una spina mobile molto tagliente. La pinna dorsale è unica e piuttosto lunga, di altezza uniforme. La pinna anale è simile ma più corta. La pinna caudale è tronca. Le scaglie sono molto piccole. La livrea dell’adulto è grigiastra chiara con riflessi olivacei percorsa da 6 barre nere verticali dai bordi molto netti. La prima barra passa attraverso l’occhio, l’ultima è sul peduncolo caudale (quest’ultima talvolta ridotta a due punti neri o comunque poco definita). Una macchia, trasformata in una breve linea; nelle popolazioni hawaiane è presente alla base delle pinne pettorali. L’occhio è di colore giallo. Raggiunge i 27 cm di lunghezza ma la taglia comune è di circa 17 cm.

Gli adulti vivono spesso solitari o in gruppetti ma può formare banchi di grandi dimensioni durante l’alimentazione. Scaccia gli altri pesci erbivori come altri Acanthurus o Pomacentridae dalle zone di foraggiamento con la forza del numero. Si nutre di alghe bentoniche filamentose. Si riunisce in gruppi per la riproduzione e può effettuare migrazioni riproduttive. Viene catturato localmente per il consumo umano ed è oggetto anche di pesca sportiva. Sono riportati casi di ciguatera prodotti dal consumo di questa specie. Viene pescato anche per rifornire il mercato acquariofilo.

Questa specie non appare minacciata dato che ha un vasto areale in cui le popolazioni sembrano stabili, abbondanti e ben distribuite. È una specie comune o abbondante in quasi tutto l’areale. Viene sfruttato dalla pesca e dalla cattura di esemplari per il mercato acquariofilo ma questo prelievo non sembra aver ridotto le popolazioni, se non a livello locale. Per questo la lista rossa IUCN classifica questa specie come “a rischio minimo”.
(tratto da Wikipedia)








