Penna marina - Pennatula phosphorea

Pennatula phoosphrea, (Linnaeus 1758), è un octocorallo della famiglia Pennatulidae. Sebbene sia rara, tra gli octocoralli, in questa specie sono stati segnalati fenomeni di bioluminescenza. Si tratta di un organismo cosmopolita reperibile su fondali mobili. Le penne di mare hanno una distribuzione cosmopolita essendo presenti in tutti gli oceani, e quindi anche nel mar Mediterraneo; dove però, dalle informazioni che abbiamo, risultano essere piuttosto rare. La maggior parte delle specie cresce su substrati sabbiosi o detritici ad elevate profondità; alcune specie sono presenti anche in habitat di acque basse, incluse le barriere coralline dell’Indo-Pacifico o le aree o le aree degli estuari dei fiumi. penna marina pennatula phosphorea penna marina pennatula phosphorea intotheblue.it

Penna di mare Sea pen Pennatula phosphorea www.intotheblue.it

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Pennatulacei (Pennatulacea Verril 1865) sono un ordine di antozoi della sottoclasse degli octocoralli, comunemente noti come penne di mare. Il nome deriva dall’aspetto simile a quello di una penna d’oca. In realtà ogni penna è composta da numerosi polipi interconnessi in una colonia. Le colonie si sviluppano attorno a un polipo assiale modificato (oozooide), in cui si distinguono un peduncolo bulboso basale, che ancora la colonia al substrato, e un rachide distale, sul quale si dispongono i polipi secondari.

Questi si distinguono in autozooidi, dotati di otto tentacoli, e sifonozooidi, del tutto privi o con tentacoli estremamente ridotti. Nel rachide è generalmente presente un asse scheletrico interno, non ramificato, di calcite cristallina. Le differenti famiglie dell’ordine si distinguono principalmente in base alla disposizione dei polipi secondari attorno al rachide, che può avere differenti piani di simmetria. Le penne possono essere alte anche 2 metri, anche se normalmente sono di dimensioni più ridotte. penna marina pennatula phosphorea

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Come octocoralli, le penne di mare sono animali coloniali con più polipi (che assomigliano in qualche modo ad anemoni di mare in miniatura), ciascuno con otto tentacoli. A differenza degli altri octocoralli i polipi di una penna di mare sono specializzati in funzioni specifiche: un singolo polipo si sviluppa in un gambo rigido ed eretto (il rachide ) e perde i suoi tentacoli, formando una “radice” bulbosa o peduncolo alla sua base. Gli altri polipi si diramano da questo gambo centrale, formando strutture di presa d’acqua (sifonozoidi), strutture di alimentazione (autozooidi) con nematocisti e strutture riproduttive. L’intera colonia è fortificata da carbonato di calcio sotto forma di spicole e da un’asta assiale centrale.

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Usando i loro peduncoli simili a radici per ancorarsi nel substrato sabbioso o fangoso, la parte esposta dei pennacchi marini può salire fino a 2 metri in alcune specie, come la penna marina Funiculina quadrangularis. Le penne marine sono a volte dai colori vivaci; la penna di mare arancione ( Ptilosarcus gurneyi ) è un esempio notevole. Le penne di mare preferiscono acque profonde dove è meno probabile che la turbolenza le sradichi. Alcune specie possono abitare a profondità di 2.000 metri o più.

Sebbene siano generalmente animali sessili sono in grado di trasferirsi e riancorarsi se necessario. Si posizionano favorevolmente nel percorso delle correnti, assicurando un flusso costante di plancton, la principale fonte di cibo delle penne marine. I loro principali predatori sono i nudibranchi e le stelle marine. alcuni dei quali si nutrono esclusivamente di penne marine. Quando vengono toccate, alcune penne marine emettono una brillante luce verdastra; questo fenomeno è noto come bioluminrscenza. Le penne di mare sono in grado di espellere l’acqua fuori dai loro corpi per difendersi sgonfiandosi rapidamente e ritirandosi nel loro peduncolo.

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Come altri antozoi le penne marine si riproducono coordinando un rilascio di sperma e uova nella colonna d’acqua; questo può verificarsi stagionalmente o durante tutto l’anno. Le uova fecondate si sviluppano in larve chiamate planule che vagano liberamente per circa una settimana prima di depositarsi sul substrato. L’analisi degli anelli di crescita del rachide indica che le penne marine possono vivere per 100 anni o più, se gli anelli sono effettivamente di natura annuale.

(tratto da Wikipedia)

 

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