Lo Squalo Tigre (Galeocerdo cuvier) è un pesce cartilagineo della famiglia dei Carcarinidi. Si tratta dell’unica specie nota appartenente al genere Galeocerdo. Il suo corpo, slanciato e affusolato, che ne denota le qualità di ottimo nuotatore, è sormontato da due pinne relativamente alte; la prima è però poco estesa in lunghezza e anche la seconda, situata in prossimità della coda e opposta all’anale, ha un’estensione piuttosto modesta.
La pinna caudale si adatta perfettamente alla forma slanciata del corpo, è falcata e ha il lobo superiore assai più allungato di quello inferiore. Grandi sono le pinne pettorali, il cui margine anteriore giunge fin sotto le ultime fessure branchiali, mentre dimensioni più che modeste hanno le ventrali e il capo termina in un muso largo e arrotondato al disotto del quale si apre la bocca ampia e provvista di denti che denotano chiaramente il carattere di predatore proprio di questo pescecane. Essi hanno tutti eguale forma, sono grandi, con margini affilati e seghettati e presentano una robusta punta triangolare piegata lateralmente all’infuori. In età adulta lo squalo tigre raggiunge una lunghezza compresa tra 3 e 4,5 metri e può pesare tra 350 e 650 kg.
La colorazione dello squalo tigre varia a seconda dell’età; nei giovani, essa è brunastra, segnata da numerose macchie e strie trasversali piuttosto scure, che, con l’avanzare dell’età, si vanno sempre più attenuando fino a formare una livrea bruno-grigia uniforme negli adulti. Lo squalo tigre predilige le acque temperate o calde attorno all’equatore. Viene individuato principalmente nell’Oceano Pacifico, percorrendo i mari giapponesi, australiani, del centroamerica e lungo l’Oceano Indiano.
Inizialmente si pensava che lo squalo tigre fosse un animale costiero, ma ricerche più recenti hanno messo in luce una conclusione diversa; infatti lo squalo tigre si è rivelato una sorta di grande “nomade” o migratore e non un predatore “abitudinario” come lo squalo, che percorre enormi distanze cambiando molto spesso il proprio territorio di caccia. Molte volte lo si vede nuotare e cacciare vicino alla riva o alla superficie, dove è più facile che trovi uccelli marini, otarie e altre prede di cui si nutre.
Questa specie ha una notevole importanza economica, poiché dal suo fegato si estrae un olio che, fra i diversi utilizzi, trova impiego nella terapeutica umana per le sue qualità analoghe a quelle dell’olio di fegato di merluzzo. Le sue carni sono commestibili e le pinne sono ritenute una prelibatezza dalle popolazioni costiere dell’Oceano Indiano e dell’area sudoccidentale dell’Oceano Pacifico. È una specie pericolosa per l’uomo, probabilmente la seconda, dopo lo Squalo leuca: molti attacchi lungo le coste dei mari caldi sono da attribuire a questa specie e non allo squalo bianco, che per quanto cosmopolita è molto più raro.
(tratto da Wikipedia)