In questo video possiamo vedere un incontro accidentale con lo Scorfano Nero. Mentre stavo filmando un piccolo blennide facendo snorkeling, ho rischiato di pungermi con gli aculei veleniferi dello scorfano. Nel video lo possiamo vedere in pochissimi centimetri di acqua, completamente immobile e completamente mimetizzato con l’ambiente tanto da non vederlo ad una prima occhiata. Rallentando il video si vede anche l’estrema velocità con cui riesce a scappare quando si sente minacciato, o che usa per attaccare le prede.
Scorpaena porcus, conosciuto comunemente come Scorfano nero o Scorfano bruno, è un pesce marino appartenente alla famiglia Scorpaenidae.
Come tutti gli Scorfani, anche lo scorfano nero possiede ghiandole velenifere poste sotto gli aculei delle pinne dorsali e anali. Le punture accidentali (soprattutto tra pescatori e sub) sono possibili: in questi casi sopraggiunge un forte dolore, a volte con comparsa di nausea, vomito e shock. Il trattamento sintomatico consiste nell’immergere in acqua calda la ferita, poiché la tossina è termolabile. Si consiglia comunque un trattamento antibiotico (a volte la ferita può andare in necrosi) e antitetanica.
Ha una grande capacità di mimetizzarsi con l’ambiente e questa sua caratteristica gli consente di stare fermo, immobile in attesa che qualche preda si avvicini per sferrare l’attacco ed ingoiarla spalancando la sua grande bocca. A metà della pinna dorsale, dotata di raggi spinosi nella parte anteriore, una macchia nera ben visibile. Occorre fare molta attenzione a non pungersi con i raggi spinosi perché contengono un veleno, secreto da apposite ghiandole, che pur non essendo mortale può provocare seri problemi se non si interviene rapidamente per curare la ferita.