La Murena mediterranea (Muraena helena), nonostante l’apparenza poco rassicurante, è un animale piuttosto timido e se disturbato tende a fuggire all’interno della tana o tra gli scogli circostanti; tuttavia può attaccare anche senza essere provocata a causa della sua territorialità. E’ un “serpentone” dal corpo lungo e robusto, le mascelle sono sottili ma potenti, l’occhi sono piccoli e circolari. I denti sono lunghi, acuminati e taglienti come rasoi. La pelle è liscia e senza scaglie il colore bruno scuro è screziato da macchie gialle e biancastre. La lunghezza massima può arrivare ad un metro e mezzo ed il peso sino a 15 Kg. La riproduzione avviene nei mesi invernali e le uova sono pelagiche. la murena mediterranea intotheblue.it
La Murena si nutre di pesci e cefalopodi che cattura, spesso durante la notte quando esce dalla propria tana, con incredibile violenza dimostrando il suo carattere aggressivo. Come per tutti i pesci anguilliformi il suo sangue è velenoso ma il veleno scompare con la cottura. Vive nelle scogliere rocciose dove può trovare facilmente rifugio nelle grotte e negli anfratti, ma se c’è nei dintorni un relitto di una nave affondata ne approfitta per farci il suo rifugio ideale nascondendosi tra le lamiere perché lì e più facile procurarsi il cibo.
È particolarmente rischiosa l’abitudine di certi subacquei di offrire cibo alle murene con le mani. Il morso della murena è molto doloroso ma non è certo se siano presenti tossine nella saliva. Tossine in grado di provocare l’emolisi sono invece certamente presenti nel sangue della murena e di numerosi altri anguilliformi come l’anguilla e il grongo. Queste tossine, di natura proteica, sono attive solo se introdotte nel circolo sanguigno dell’uomo mentre sono innocue per ingestione. Vengono comunque inattivate dalla cottura.
La Murena è particolarmente apprezzata in cucina per le sue carni pregiate e raffinate. Tale apprezzamento risale addirittura all’antichità tanto che i romani avevano provveduto alla realizzazione di apposite vasche per l’allevamento chiamate “murenari” che solo le famiglie più facoltose potevano permettersi a causa dei costi di realizzazione e di manutenzione. Circolano sul conto di questo animale dall’aspetto inquietante alcune leggende sinistre e del tutto irreali come, ad esempio, che nell’Antica Roma, dove le murene erano tra i pesci più apprezzati, i vivai di questi pesci venissero alimentati con carne umana.