Il Pesce Pagliaccio ha ispirato la Pixar Animation Studios, della Walt Disney, nella la creazione del pesciolino Nemo reso famoso in molti film di animazione. Nemo è nei film un pesciolino, curioso, allegro ed intelligente, sempre in cerca di avventure; adorato in tutto il mondo dai bambini e non solo. Numerosi sono stati i film prodotti che hanno avuto un enorme successo di pubblico e portato notevoli incassi economici alla casa produttrice. pesce pagliaccio coda gialla
Il Pesce Pagliaccio dalla Coda Gialla (Amphiprion clarkii, Bennet 1830) detto Pesce Pagliaccio di Clark, è un pesce di mare appartenente alla famiglia Pomacentridae e alla sottofamiglia Amphiprioninae diffuso nelle barriere coralline dell’ Oceano Indiano e dell’Oceano Pacifico. Si tratta di una specie, come tutti i pesci pagliaccio, nota per il suo rapporto di simbiosi con alcune specie di anemoni di mare. Data la bellezza della livrea e la difficoltà di allevamento non elevata, è una specie comune in acquari pubblici e privati. Il pesce pagliaccio di Clark presenta un corpo di forma ovaloide, compresso ai fianchi, con pinne arrotondate. La sua livrea ha generalmente tre bande bianche, l’ultima delle quali, vicino alla coda, è poco visibile ma comunque presente. Una caratteristica che permette di distinguerlo da specie simili, come Amphiprion tricinctus, è la pinna caudale bianca o gialla, che è sempre più chiara rispetto ai colori del corpo. Comunque la sua colorazione varia molto a seconda dall’areale geografico; può essere anche completamente giallo o variare dall’arancione con tonalità scure. Se associato agli anemoni del genere Stichodactyla, il pesce pagliaccio di Clark ha la colorazione in prevalenza nera. Data la sua ampia distribuzione indopacifica presenta una elevata variabilità morfologica. Raggiunge una lunghezza di 15 cm. Tra i pesci pagliaccio è la specie maggiormente diffusa.
Si nutre di fitoplancton, zooplancton ed anellidi che cattura con la tipica bocca a mandibola espandibile dei pesci planctivori. Si ciba anche dei residui alimentari dell’anemone simbionte. Come tutti i pesci pagliaccio, ha una simbiosi mutualistica (che porta vantaggi a tutte le specie interessate) con alcune specie di anemone di mare o attinie. Gli anemoni sono muniti di nematocisti urticanti per quasi tutte le creature della barriera corallina, ma il pesce pagliaccio vi è immune per via di una speciale mucosa che ne imita le caratteristiche, quindi così l’anemone riconoscerà il corpo del pesce come una parte di sé stesso. Da questo rapporto il pesce ricava protezione: nessun predatore si avvicinerebbe mai ad un anemone, quindi il pesciolino appena avvista un pericolo vi si corica dentro. Tutti i pesci pagliaccio infatti hanno imparato a non allontanarsi mai dal proprio anemone simbionte, e vi passano tutta la vita. Inoltre l’anemone è anche fonte di cibo per il pesce, che talvolta attua una simbiosi di pulizia: il pesce ricava nutrimento, e l’anemone non ha così più parassiti.
Sono ermafroditi e monogami, con la differenza che al pesce più grande è attribuito il sesso femminile. Nell’anemone, essi possono formare una piccola comunità, un piccolo harem, composta anche da esemplari giovani. L’esemplare femminile è quello che mantiene inalterata la formazione degli ormoni sessuali degli altri pesci: quando la sua presenza viene meno, il componente maschile più grande ne prende le veci (in parole povere nasce maschio e invecchiando trasmuta in femmina, il tutto in 5-6 mesi). Il rifugio (ubicato nelle adiacenze dell’anemone simbionte) in cui verranno collocate le uova, è pulito preventivamente dal maschio che rosicchia alacremente i ciuffi di alghe che infestano la base del giaciglio. Quando la femmina raggiunge il maschio l’operazione riproduttiva ha inizio: appena depone le uova (ne depone annualmente 1000-2500 adesive di forma ellittica), essa comincia a raggrupparle una accanto all’altra premurandosi che esse aderiscano al substrato con l’aiuto di un fibra sottile adesiva; spetta al maschio, dunque, fertilizzarle e preservarle da eventuali pericoli perpetrati dall’anemone. Per adempiere alle operazioni difensive, esso può (anche congiuntamente alla femmina) emettere dei suoni stridenti. Inoltre il maschio sovrintende a funzioni di “manutenzione” della progenie: con l’ausilio delle pinne pettorali smuovono le acque sovrastanti le uova e divorano quelle morte o ammuffite. La schiusa avviene nell’arco di una settimana o poco più, nelle ore immediatamente successive al tramonto o in orari notturni. Gli avannotti cominciano a nuotare in zone pelagiche anche se non impiegano molto tempo a diventare assidui frequentatori del fondale e a manifestare il legame simbiotico verso gli anemoni. In parole povere, le larve dei pesci vagano tra il plancton in superficie in un lungo viaggio, ma quando saranno cresciute è ora di tornare nella barriera corallina, alla ricerca di un anemone adatto con dei pesci della stessa specie. Trattasi di una specie molto prolifera.
(tratto da Wikipedia)