A Nosy Be non ci sono pareti con la barriera corallina ma picchi corallini che si alzano da fondali sabbiosi di circa 20 metri. Questi banchi si ergono dal fondale e sono colonizzati da tante specie come i coralli, gli esemplari di tridacna, le spugne e ovviamente i pesci di barriera. Nosy Be Madagascar barriera corallina coral reef
Su questi pianori si trovano “bellissimi giardino di corallo”, costituiti da: gorgonie a ventaglio, pesci fucilieri, lutianidi gialli e rossi, carangidi, napoleoni, cernie di barriera e di profondità, pesci angelo imperatore, pesci farfalla e pesci angelo del Sud Africa.
Inoltre pesci pappagallo, pesci balestra, nudibranchi, gamberetti pulitori, oloturie, granchi, granseole, aragoste, le grandi tridacne, spugne a vaso e a canne d’organo.
Nell’immaginario collettivo e non solo, le barriere coralline rappresentano un mondo sommerso variopinto e altamente ricco in biodiversità. Le caratteristiche uniche dell’habitat che si crea a ridosso dei reefs sono dovute alla presenza dei coralli stessi che offrono riparo e protezione a migliaia di specie di pesci, crostacei, molluschi ed echinodermi.
Sono oltre 4.000 le specie di pesci che abitano le barriere coralline. Le ragioni di questa diversità sono ancora oggetto di approfondimento degli scienziati. Le barriere coralline sane possono produrre fino a 35 tonnellate di pesce per chilometro quadrato ogni anno e quindi sono una importante risorsa, da non sfruttare in modo eccessivo come sta avvenendo, per l’alimentazione umana in particolare per quei popoli che le abitano; è chiaro barriere danneggiate ne producono molto meno. Nosy Be Madagascar barriera corallina coral reef
https://it.wikipedia.org/wiki/Nosy_Be
Autore: Stefano