Matta di Posidonia Oceanica morta dead Oceanic Posidonia intotheblue.it
Matta di Posidonia Oceanica
L’accrescimento verticale dei rizomi porta alla formazione di una struttura chiamata matta, costituita da un intreccio di rizomi morti e radici tra i quali resta intrappolato il sedimento. Solo la parte sommitale di queste strutture è formata da piante vive. La formazione delle matta dipende in massima parte dai ritmi di sedimentazione. Un’alta velocità di sedimentazione può portare ad un eccessivo insabbiamento dei rizomi e quindi al loro soffocamento; al contrario, una sedimentazione troppo lenta può portare allo scalzamento dei rizomi ed alla regressione della prateria. Poiché la velocità di decomposizione dei rizomi è molto lenta essi possono rimanere all’interno della matta anche per millenni. L’ accrescimento della matta è stato stimato da molti studiosi in circa 1 m al secolo.
In questo filmato vi facciamo vedere una matta di Posidonia morta. La pianta di Posidonia, per cause dovute all’inquinamento, al cambiamento climatico o a ragioni che non conosciamo, è morta lasciando solo i rizomi.
Si vede molto bene come il moto ondoso abbia scalzato parte del substrato e questo fenomeno contribuisce all’erosione delle spiagge. La prateria di Posidonia infatti costituisce una naturale barriera all’erosione costiera.
La Posidonia Oceanica si trova solo nel Mar Mediterraneo: occupa un’area intorno al 3% dell’intero bacino (corrispondente ad una superficie di circa 38.000 km2), rappresentando una specie chiave dell’ecosistema marino costiero.
Un segnale inequivocabile dell’esistenza di una prateria di posidonia è la presenza di masse di foglie in decomposizione sulla spiaggia antistante. Per quanto possano essere fastidiose hanno una notevole rilevanza nella protezione delle spiagge dall’erosione marina. Secondo la legislazione italiana le foglie di posidonia spiaggiate sono da considerare rifiuti solidi e devono quindi essere smaltite.
Quando la pianta di Posidonia muore, per cause dovute all’inquinamento, al cambiamento climatico o a ragioni che non conosciamo, lascia solo i rizomi. Il moto ondoso allora scalza parte del substrato e questo fenomeno contribuisce all’erosione delle spiagge. La prateria di Posidonia infatti costituisce una naturale barriera all’erosione costiera.
Capita sempre più spesso di trovare sul litorale degli agglomerati sferici, simili a palline da tennis, di colore marrone chiaro di consistenza feltrosa. Si tratta degli Egagropili frutto dello sfilacciamento dei residui fogliari fibrosi che circondano il rizoma della pianta (Posidonia Oceanica) e della loro aggregazione ad opera della risacca marina. Sono noti anche con altri nomi come ad esempio palle di mare, palle di Nettuno, patate di mare, polpette di mare ecc.
I residui fogliari ed i rizomi di Posidonia si intrecciano tra loro sino a formare questi agglomerati che se presenti in modo eccessivo, insieme alle foglie morte della pianta, ci indicano un cattivo stato di salute del mare.
https://it.wikipedia.org/wiki/Posidonia_oceanica